Obbligo di rinnovo dell’ambiente di sicurezza per gli utenti Entratel: vediamo come e quando.

Con una cadenza triennale, gli intermediari abilitati ad Entratel (es. dottori commercialisti, esperti contabili, ecc.) devono provvedere alla “rigenerazione” del proprio “ambiente di sicurezza”. Per tale, s’intendono le credenziali di cui ogni utente deve essere dotato per garantire la propria identità, l’integrità dei dati trasmessi e la relativa riservatezza.
In caso di mancato rinnovo, le più importanti funzionalità del servizio, diverse da quelle di semplice consultazione (es. invio delle dichiarazioni e dei modelli F24, download delle ricevute, ecc.) sono inutilizzabili.

Peraltro, anche se non scaduto, l’ambiente di sicurezza va nuovamente generato se:

Pur trattandosi di una procedura non complessa e quasi totalmente automatica, è bene riepilogarne i passaggi essenziali, che possono risultare non immediati proprio perché compiuti sporadicamente.

In sintesi, il rinnovo dell’ambiente di sicurezza si compone delle seguenti fasi:

Relativamente al primo punto, occorre accedere alla propria area riservata di Entratel tramite l’indirizzo http://telematici.agenziaentrate.gov.it con le proprie credenziali e selezionare la funzione “RIPRISTINA AMBIENTE” all’interno della sezione “PROFILO UTENTE”.

Si apre così una videata nella quale inserire:

Essendo trascorsi tre anni dall’ultimo utilizzo non è raro che l’intermediario non ricordi il PIN di revoca, per cui è possibile reperirlo sul documento di “memoria” fornito dall’applicazione Entratel in occasione della precedente generazione dell’ambiente e che l’intermediario dovrebbe aver stampato o salvato in locale in formato pdf sul proprio pc.

Revocato così il precedente ambiente, occorre generare quello nuovo, impostando preliminarmente l’unità del pc corrispondente al supporto di memorizzazione (es. chiavetta USB) sul quale sarà salvato l’ambiente di sicurezza. N.B. Per comodità può anche essere selezionata una cartella dell’unità C: o una directory delle cartelle del Desktop Telematico per evitare di usare altri supporti.
A tal fine, per gli utenti Windows, occorre inserire il supporto nel pc e verificare, in “gestione risorse”, l’unità corrispondente al supporto medesimo (supponiamo si tratti dell’unità E:). In tale unità, occorre creare la cartella “chiaveprivata” (senza spazi), all’interno della quale sarà salvato l’ambiente di sicurezza.

A questo punto, nell’applicazione Entratel, accessibile dal Desktop telematico, occorre selezionare il menu “FILE – IMPOSTAZIONI – APPLICAZIONI – ENTRATEL – PERCORSO DELL’AMBIENTE DI SICUREZZA” e impostare manualmente l’indirizzo in cui sarà salvato l’ambiente di sicurezza (nel nostro caso, E:\chiaveprivata).

Conclusa quest’operazione, nell’applicazione Entratel bisogna selezionare il menu “SICUREZZA”, opzionando “IMPOSTA AMBIENTE”, e, dopo aver specificato il percorso del supporto di sicurezza (nel nostro esempio, E:\chiaveprivata) seguire le varie fasi automatiche via via proposte.
Procedendo nei differenti passaggi, sono richiesti il Pincode (ovvero il codice ricavabile dalla sezione 3 della busta rilasciata dall’Agenzia delle Entrate in fase di abilitazione) e il progressivo sede (rilevabile dalla documentazione ricevuta nella fase di abilitazione presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, che per le sedi principali e per gli utenti che operano da una sola sede, corrisponde a “000”).

I nuovi certificati di sicurezza sono importati automaticamente

La generazione dell’ambiente di sicurezza termina con l’importazione dei certificati, svolta in automatico da Entratel.
La visualizzazione di tali certificati, che attesta l’avvenuta rigenerazione dell’ambiente, è possibile accedendo a “SICUREZZA – VISUALIZZA CERTIFICATI” sempre all’interno dell’applicazione Entratel.

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